Mi presento
- massiddaluca
- 2 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Settembre è un mese di nuovi inizi, di buoni propositi e di ritorno alla quotidianità. Un po’ come gennaio, ma con la leggerezza dell’estate che sta terminando. A gennaio ho deciso di iniziare qualche progetto “editoriale” per raccontare un po’ di quello che succede in sala ballo con le GattoTips, brevi video di spiegazione da che posto sui vari social (su Instagram e su Facebook). Il buon proposito di quest’anno è iniziare un blog.
Lo inizio con l’intenzione di arrivare sia a coloro che sono già appassionatǝ alla danza, sia a coloro che incidentalmente si imbatteranno in queste riflessioni. Vi racconto un po’ di me. Mi chiamo Luca, e dopo aver saltato in un campo di mini volley ed esser stato proiettato su un tatami da judo, intorno ai 14 anni ho incontrato la danza.
Mi sono sentito subito a casa.
L’ordine, i costumi, l’interpretare personaggi, l’estetica, la fisicità plastica e le regole mi hanno affascinato praticamente all’istante.
Ammetto che lo studio non è stato in discesa, c’è stato un periodo durante l’adolescenza in cui questo gran numero di regole mi andavano strette, mi sentivo ingabbiato, solo col tempo e con gli insegnamenti che ho ricevuto ho rincominciato ad apprezzare questo mondo scegliendolo come percorso di vita.
Da danzatore ho lavorato per varie compagnie in giro per il mondo, poi i casi della vita mi hanno riportato a Cagliari e ora sono qua, cercando di trasmettere quello che mi hanno insegnato e che sto ancora imparando e che sto ancora imparando (un insegnante non smette mai di studiare!).

Il primo approccio ufficiale con l’insegnamento l’ho avuto a 19 anni, mentre facevo la Scuola Professionale. Mi chiamarono per 2 mesi di supplenza come ITP (insegnante tecnico pratico) nell’istituto dove mi ero appena diplomato in chimica industriale a Milano.
La supplenza alla fine durò tutto l’anno.
Ed è stato proprio a Milano, ai tempi della Scuola Professionale, che la mia Direttrice Didattica mi consigliò di allenare e affinare il mio occhio tecnico e analitico, ascoltai il consiglio e oltre a lavorare per il mio miglioramento personale mi buttai con grande interesse sulla comprensione più profonda della tecnica e del modo di tramandarla.
Durante i primi anni di carriera come danzatore professionista, ho avuto degli assaggi di insegnamento della danza: qualche piccolo compito di sostituzione qui e lì già prima del mio diploma da danzatore, poca roba, ma preludio di una carriera alternativa.
A metà del 2011 arriva la prima classe ufficiale, col compito di insegnare pas de deux e repertorio classico.
Una bella sfida per un neofita della trasmissione delle informazioni.
Negli anni successivi ho avuto tanta fortuna: alcuni miei Ballet Master e Ballet Mistress mi chiesero di assisterli in Compagnia o di seguirli in altro genere di lavori; sono stato assistente nella mia Scuola Professionale per 3 meravigliosi anni nei quali ho potuto fare assistenza alle mie ex insegnanti ed ai miei ex Direttori.
Da cosa nasce cosa, si sa, e infatti oltre che assistente all’insegnamento, mi sono trovato a ricoprire i ruoli più svariati all’interno della Compagnia e del teatro: assistente alla regia, alla coreografia, aiuto alle luci di scena, direttore di palcoscenico, maschera di teatro e perfino galoppino! É stato un periodo di grandissima crescita personale, artistica e professionale.

Ulteriore crescita l’ho avuta con il confronto continuo che ho avuto nei miei anni in Germania, lavorando a stretto contatto con colleghi che venivano da tutto il mondo; sono loro ad avermi insegnato cos’è la danza è fuori dall’Italia .Durante una breve vacanza in Belgio, ero pure riuscito anche ad entrare a sbirciare qualche lezione e un’esibizione alla Scuola del Balletto Reale delle Fiandre (ad Anversa) e a chiacchierare con qualche insegnante della scuola. Sono tornato a Cagliari da qualche anno ormai, e continuo a divertirmi nell’imparare, nell’insegnare e nel trasmettere tutto quello che ho imparato quando mettevo io la mano in sbarra, quando ero seduto sugli ischi raggiungendo il cielo col mio petto, quando sgambettavo facendo repertorio musical e provavo a rotolare nella maniera più fluida possibile.Continuo a formarmi e a confrontarmi per migliorare: so di aver imparato tanto e di poter trasmettere tanto, ma la danza è un mondo sconfinato che non ho ancora scoperto completamente.

Spero di riuscire a trasmettere l’amore, il rigore, la passione, la gioia, il divertimento, il sano lavoro muscolare che quest’arte porta con sé. Ci vediamo lunedì prossimo per il prossimo post!
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