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Gambe alte

  • Immagine del redattore: massiddaluca
    massiddaluca
  • 16 set 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 3 ott 2024



©️ Bernd Hentschel

Chi si approccia alla danza (classica o moderna prevalentemente) rimane solitamente estasiato dal vedere le “gambe alte”, cioè delle chilometriche estensioni delle gambe in qualsiasi direzione possibile.

La tecnica si è evoluta moltissimo in questi secoli si è adattata al gusto del pubblico, ai cambiamenti delle correnti artistico-letterari e musicali, però nel ‘900 abbiamo assistito anche a grandi evoluzioni delle conoscenze anatomiche e bio-meccaniche, oltre che alla nascita di tutte quelle tecniche di supporto che coloro che fan danza hanno sentito almeno una volta (sbarra a terra, Pilates, Gyrotonic). Per esempio, fino a metà del secolo scorso non era richiesto aǝ danzatorǝ di avere e mostrare delle estensioni delle gambe era oltre i 90°, quindi le gambe risultavano “basse” all’altezza dell’anca. Narra la leggenda che Sylvie Guillem (grandissima star internazionale del Balletto) fece “scandalo” al suo debutto in Giselle sul palco del Royal Ballet di Londra,  perché sollevò le gambe al cielo, sfruttando appieno le sue meravigliose doti di estensione e controllo, senza perdere l’artisticità del ruolo. In Italia tra fine anni ’70 e specialmente negli anni ‘80, grazie ai grandi varietà del sabato sera, assistemmo al debutto ed alla rivoluzione portata in TV da Heather Parisi che proponeva (anche grazie al genio coreografico di  Franco Miseria) delle estensioni quasi impensabili rispetto ad altre grandi danzatrici di quel periodo.

Ora, nel 2024, è inimmaginabile pensare ad una danzatrice professionista classica che non abbia delle estensioni a 180° o oltre.

Come è possibile ottenere queste estensioni incredibili? La risposta veloce è: lavorando l’elasticità muscolare e la forza di tutto il corpo. La risposta un po’ più lunga mi impone di partire in primis dall’anatomia dell’anca: lo spazio articolare e la capacità di voltare all’interno dell’articolazione coxo-femorale (il famigerato en dehors) e l’elasticità muscolo-tendinea. Queste sono due doti anatomiche molto ricercate nelle scuole professionali, specialmente per le  ammissioni ai primi corsi (10-12 anni circa) dove la selezione è prevalentemente fisica. Elasticità e spazio articolare non bastano da soli, serve anche la forza.È risaputo da anni che il vero modo per avere delle gambe alte è controllare il proprio centro: cioè avere un centro forte.Cosa significa avere un centro forte?Significa avere la muscolatura degli addominali, del quadrato dei lombi, dei dorsali, del pavimento pelvico e del bacino forti.Per essere armoniosi però non bisogna pensare solo al centro, ma anche all’unico elemento che ci permette di scaricare il nostro peso a terra: cioè la nostra gamba d’appoggio (gamba di terra in danzese).

con Greta Puggioni e Luca Cappai - ©️ Luca Di Bartolo

Avere le gambe alte è una “scienza” che trova la sua risposta solo con la pratica, con l’ascolto del proprio corpo, l’allenamento e con lo sviluppo della giusta propriocezione corporea. La dura verità per avere le gambe alte, come per tutte le cose in questa vita, è che dobbiamo impegnare tempo e attenzione in quello che facciamo, piano piano i risultati arriveranno. Come sempre ci rivediamo lunedì per un’altro articolo del blog!


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