“Di troppo plié non è mai morto nessuno.”
- massiddaluca
- 30 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min

“Di troppo plié non è mai morto nessuno” (Cit. da Assunta Pittaluga)
Parliamo un po’ di uno dei movimenti basilari di qualsiasi danza, uno di quei movimenti che viene introdotto per primi nello studio, uno di quei movimenti che sono mainstream e che quasi tutti conoscono: il plié. A un primo approccio, il plié viene spiegato come un “piegamento delle ginocchia”.
Semplice, no?
Peccato che successivamente la faccenda si complichi, e non poco.
Non è mia intenzione entrare nel dettaglio di un plié a livello kinesiologico e a livello tecnico, però vorrei farvi guardare sotto la superficie dell’acqua.
Il plié è, a livello anatomico, un “movimento di flesso-estensione dell’arto inferiore”, quindi flessione e conseguente seguente estensione delle tre articolazioni principali dell’arto inferiore, partendo dall’alto: anca, ginocchio, caviglia, effettuata ad opera dei muscoli.
Il plié è in realtà un movimento di grande coordinazione e controllo corporeo, un movimento multi-articolare, e di conseguenza multimuscolare, che coinvolge praticamente tutto il corpo.
A livello osteoarticolare, come ho scritto poco fa, coinvolge tutto l’arto inferiore, mentre a livello muscolare fa lavorare tutti i muscoli del bacino, della coscia, della gamba, gran parte dei muscoli del piede e la muscolatura del pavimento pelvico e del corsetto addominale (il famigerato “centro” del Pilates o di alcune tecniche moderne).
È uno dei primi movimenti che viene spiegato, ma uno degli ultimi a essere perfezionato.
Perché però ho intitolato questo post con una citazione della mitica Assunta Pittaluga?
Per chi non la conoscesse Assunta è stata una grande insegnante di danza sarda che ha diretto una scuola dove hanno studiato centinaia, forse migliaia, di allievǝ, con la quale ho avuto il piacere e l’onore di studiare a Cagliari.

Perché questa frase ha cambiato la mia percezione delle mie gambe e mi ha fatto scoprire delle potenzialità che non pensavo di avere. Ora che insegno non so quante volte cito questa massima in sala ballo alle persone che frequentano le mie classi, e posso solo immaginare quante volte citino questa massima tuttǝ lǝ altrǝ docenti che hanno studiato con Assunta Pittaluga. Se fatto con tutti i crismi qualsiasi plié è un movimento veramente stancante per il corpo e per la mente, bisogna controllare tutto. E quando dico tutto, intendo tutto. Se eseguito lentamente, come lo si fa studiare ai corsi inferiori, fa letteralmente bruciare i quadricipiti e il resto della muscolatura delle gambe. Tuttavia, è l’unico movimento che abbiamo per preparare e caricare la forza per effettuare i gesti tecnici e i virtuosismi (giri e salti), ed è anche l’unico movimento che ci permette di ammortizzare l’energia in eccesso per terminare i suddetti gesti tecnici. Chiudo con un ricordo mio insegnante in scuola professionale, al mio ennesimo sgraziato e rumoroso atterraggio, mi corresse: “Luca, tu non devi imparare a saltare, devi imparare ad atterrare”. Per atterrare serve il plié, e col tempo l’ho imparato. Assunta aveva ragione: di troppo (e troppi) plié non è mai morto nessuno.
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