Danza e Immaginazione
- massiddaluca
- 23 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 ott 2024
“Radicati a terra e allungati fino a toccare il soffitto col centro della testa” “Immagina di tenere una tazzine di caffè sul tallone” “Sentiti uno scoiattolo volante”

Questa sono alcune delle migliaia di frasi strane che ho sentito durante il mio training per diventare danzatore professionista. Alcune di queste frasi sono arrivate dritte a farmi comprendere il concetto, altre hanno avuto bisogno di più tempo per far sì che le capissi; alcune mi sono servite per migliorare la tecnica fisica, altre mi sono servite per curare al meglio il personaggio che stavo portando in scena. I danzatori e le danzatrici sono allenati ad utilizzare la propria immaginazione per attivare al meglio alcuni gruppi muscolari o per andare a scavare le ragioni espressive di alcuni passaggi coreografici. Questo allenamento immaginifico inizia già dai corsi propedeutica, di predanza e di Giocodanza ®, quando la classe ha un’età addirittura prescolare, e continua praticamente per tutto il periodo di studi e per il periodo della professione da ballerinǝ. Le immagini sono “rapide” e permettono una migliore “visualizzazione” di ciò che il corpo deve fare. Prendo ad esempio la prima frase e analizziamola. Il verbo radicare significa che stiamo scavando nel terreno, ma nello stesso tempo dobbiamo allungarci come un albero verso l’alto. Che significa veramente? Dobbiamo creare un’opposizione di forze dentro di noi ottenibile con la giusta attivazione muscolare; cioè dobbiamo premere continuativamente il pavimento con i piedi o gli ischi (quindi verso il basso) e simultaneamente dobbiamo allungarci (verso l’alto) con la muscolatura del tronco e dell’addome creando una forza contraria. Tutte queste parole per spiegare uno dei concetti base della danza: l’allungamento (o elongazione) del corpo.Quante parole ho scritto per spiegare un concetto che, con l’immagine del radicamento-allungamento, risulta più efficace ed efficiente? Troppe. Iride Sauri, una famosissima insegnante con cui ho auto la fortuna di studiare a Milano, aveva l’abitudine di portare anche foto di pose eseguite da Étoile e Primǝ Ballerinǝ per mostrare a noi studenti, e anche ai professionisti, un’immagine su carta da imitare per riuscire a far nostro il movimento tecnico. L’anno scorso, facendo un corso di aggiornamento tenuto da Michela Mua (formatrice di InFormazione Danza) che mi ha ricordato quanto sia importante far danzare con la visualizzazione di immagini, fornendo sempre nuovi stimoli alle classi in base alla loro età. Ho sempre amato questo metodo di insegnamento, sia da allievo che da insegnante, perché mi ha permesso di unire l’immaginazione a qualcosa di palpabile e fisico come il movimento ai tempi della scuola; da coreografo e da insegnante mi ha permesso di non perdermi in spiegazioni troppo lunghe e articolate per farmi capire, non solo nei corsi di danza ma anche nei corsi di ginnastica posturale. Avete mai avuto qualche insegnante che vi parlasse per immagini? Se sì, fatemelo sapere nei commenti. A lunedì per il prossimo post!
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